
Quella di ingrandire una finestra è una necessità che si può verificare abbastanza frequentemente, soprattutto se sorge l’esigenza di aumentare la luce in casa o di migliorare il design e l’estetica di una facciata. Tuttavia, esistono alcune condizioni da rispettare, in modo da non rischiare di incorrere in sanzioni o di danneggiare l’edificio.
Come fare? Per ogni centimetro di superficie vetrata che si aggiunge, se ne ottiene un beneficio interno alla casa. Ciò significa avere più illuminazione naturale e quindi un maggiore risparmio energetico sull’illuminazione artificiale.
Ingrandire una finestra è un lavoro che richiede poco tempo, di solito un paio di giorni, e un intervento diviso in 4 fasi:
- Rimozione del serramento precedente e del davanzale;
- Installazione di un nuovo architrave per abbattere la porzione di muro in eccesso;
- Montare il controtelaio, il telaio e il davanzale del nuovo serramento, dopo aver rifinito l’alloggiamento murario della nuova finestra;
- Montare le ante e completare, quindi, i lavori.
Limiti. Esistono limiti che condizionano la fattibilità dell’intervento e sono legati alla posizione dell’edificio:
- La modifica potrebbe essere vietata quando la casa si trova in una zona tutelata con vincolo storico, architettonico e paesaggistico o nel centro storico. In questi casi a prevalere è l’esigenza di non alterare l’estetica della facciata e le dimensioni dell’apertura della finestra.
- Distanza da altre proprietà. Non è concesso ampliare finestre quando si trovano sul confine con la proprietà di terzi.
- Regolamenti condominiali. A seconda del regolamento di condominio, trattandosi di intervento su parti comuni, potrebbe essere necessaria l’approvazione dell’assemblea dei condomini, prima di ottenere il via libera ai lavori.
Pratiche edilizie necessarie. Poiché l’ingrandimento di un serramento è equiparabile ad un lavoro di manutenzione straordinaria, ciò significa che è necessario presentare una pratica edilizia al Comune. Inoltre,
- se l’intervento necessita di opere di tipo strutturale, occorre procedere alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA);
- se l’edificio è sottoposto a vincolo, occorre anche l’autorizzazione dell’ente preposto, che sia il Comune o la Regione. In caso di vincolo paesaggistico, ad esempio, occorre un’autorizzazione che accerti la compatibilità paesaggistica del progetto.
A chi rivolgersi? Per questo tipo di interventi è obbligatorio rivolgersi ad architetti, ingegneri o geometri abilitati, che predispongano il progetto esecutivo, presentando anche le pratiche necessarie. Se l’edificio sorge in zone sismiche, quindi soggette a norme speciali, è preferibile contattare anche un tecnico strutturista per espletare le pratiche.
Quali infissi scegliere? Per esaltare la luminosità degli ambienti, l’ideale sono telai sottili e minimali. Il materiale più indicato è l’alluminio che è in grado di supportare vetrate ampie, anche con profili sottili. Il tutto comprende anche isolamento acustico e sicurezza dalle intrusioni.
Per aumentare ulteriormente la sensazione di luminosità, sono consigliabili serramenti dai toni chiari e neutri. Anche qui l’alluminio risulta un’alternativa più che credibile, consentendo possibilità infinite di personalizzazione, per quanto riguarda colori e finiture.