
Con la delibera 127/2017 il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha previsto un avanzo di 350 milioni di euro da destinare alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza antisismica degli edifici di edilizia residenziale pubblica e alla riqualificazione di quartieri degradati.
Le priorità:
- Gli interventi dovranno essere coerenti con le direttive dell’Unione Europea in materia di ambiente e sicurezza nell’edilizia pubblica. L’obiettivo da perseguire sarà quello del “consumo suolo zero”, privilegiando il recupero edilizio rispetto a nuove edificazioni.
- Le funzioni residenziali dovranno integrarsi con quelle extra residenziali, mentre nei quartieri degradati si incrementerà la dotazione infrastrutturale.
- Gli interventi dovranno garantire l’efficientamento energetico degli edifici, l’innalzamento del livello qualitativo dell’abitare, attraverso il superamento delle barriere architettoniche e il miglioramento della sicurezza nell’utilizzo degli spazi.
- Sono preferibili gli spazi flessibili e l’innovazione tecnologica secondo il principio di auto-sostenibilità. È imprescindibile l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici.
L’indirizzo UE. Attualmente la Direttiva 2010/31/UE è in fase di revisione. Ciò significa che gli standard o le procedure per definire l’efficienza energetica potrebbero cambiare. Tra gli obiettivi dell’Unione Europea vi è l’intenzione di puntare sul rinnovamento degli edifici esistenti, piuttosto che sulla costruzione di nuovi edifici ad energia quasi zero.
Ciò significa che, entro il 2050, gli Stati UE dovranno definire strategie di ristrutturazione a lungo termine per investimenti nella ristrutturazione edilizia di un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica. Tra i compiti che gli Stati dovranno assumere, quello di prestare maggiore attenzione al coinvolgimento delle Piccole e Medie Imprese.
Ecobonus. Tra gli elementi in favore della riqualificazione energetica degli edifici di edilizia sociale vi è anche la questione dell’Ecobonus. Ad usufruire delle agevolazioni possono essere gli Istituti autonomi per le case popolari e gli enti con le stesse finalità sociali, che rispondono alla legislazione europea in materia di house providing e che risultano costituiti ed operanti al 31 dicembre 2013, per interventi su immobili di proprietà o di proprietà comunale adibiti a edilizia residenziale pubblica. Detrazioni anche per cooperative di abitazione a proprietà indivisa per gli interventi realizzati sugli immobili posseduti o assegnati in godimento ai soci.
Sismabonus. Dal 2018 gli edifici destinati a edilizia sociale possono accedere anche al Sismabonus da cui, in precedenza, erano esclusi. Gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021 sulle parti comuni degli edifici condominiali situati in zone sismiche 1, 2 e 3 e finalizzati sia alla riduzione del rischio sismico che alla riqualificazione energetica, beneficiano di una detrazione dell’80%, se determinano il passaggio a classe di rischio inferiore, e dell’85%, per il passaggio a due classi inferiori. Si tratta di detrazioni ripartite in dieci quote annuali di pari importo e calcolate su un massimo di 136.000 euro di spesa, da moltiplicare per le unità immobiliari che compongono l’edificio.